La domanda è ricorrente, spesso “last minute”: “ cosa facciamo a capodanno”? ( ma vale per qualsiasi altro ponte/festa comandata!) Alla ricerca del “divertimento ad ogni costo” spesso si tralasciano particolari/situazioni molto più coinvolgenti/appaganti di tante supposte forzature nient’affatto “low cost” di casa nostra; e spesso si sceglie la più “gettonata” ignorando che forse esiste anche altro “meno reclamizzato”!

Negli ultimi tempi la classica “toccata e fuga” nelle capitali Europee ha assunto sempre maggior preponderanza, ed in quest’ottica il mio Capodanno 2023 a Budapest è stato decisamente sorprendente.

Ti aspetti una città vecchio stampo “sovietico” (Repubblica ancora “molto giovane”), tuttavia girando per le vie di Budapest sorprende un fascino antico/classico tuttora intatto e una voglia di “farsi conoscere” anche negli aspetti più oscuri della propria storia.

“Noi non ci lasceremo sovietizzare da Bruxelles e dalla Ue, noi resteremo nazione sovrana, lo vogliamo oggi come lo volemmo nel ‘56.”

La frase del leader ungherese fa leva su di un orgoglio nazionale mai sopito e che è alla base di parecchi aspetti della Capitale magiara. La Piazza degli Eroi, col suo colonnato e le sue statue ricorda il millenario risalente al 1896 e rende omaggio ai 7 padri fondatori dell’Ungheria oltre che ad altre figure di spicco della storia nazionale.

 

Una visita articolata della capitale magiara non può che partire da questo punto, simbolico e carico di significato.

Un altro punto importante, decisamente importante, è la Chiesa Rupestre, ispirata al Santuario di Lourdes, situata lungo la pendenza del Monte Gellert e che porta alla ribalta la figura imponente di Monsignor Mindszenty józsef, la cui statua troneggia allo ingresso in una piccola nicchia, ovvero colui che con forza parlando anche pubblicamente a folle numerose si oppose alle dittature naziste e sovietiche prima di essere incarcerato e condannato da un processo farsa.

Passeggiando per le vie di Budapest si intuisce, nello stile dei Palazzi, lo stretto legame con Vienna; a braccetto per parecchio tempo nell’era di massimo splendore dove costruzioni come il Parlamento e il Castello dominano la città dai due angoli.

  

Che tipo di vacanza aspettarsi a Budapest? Per sua stessa caratteristica la città è ricca di divertimenti per i più giovani dove, solo il quartiere ebraico pullula di locali di ogni genere per mangiare e per divertirsi, ma è una continua scoperta per coloro che vogliono visitare/vedere/capire ogni angolo nascosto della Capitale ungherese.

Nel centro troneggia la chiesa di Santo Stefano, colui che può considerarsi il padre dell’Ungheria e la cui corona custodita negli interni del Parlamento è ancora il simbolo più indiscutibile del potere magiaro. La chiesa troneggia all’interno di una delle piazze principali  e visitandola l’effetto sorpresa è garantito anche dalla teca che contiene “la reliquia” , ovvero la mano destra mummificata del Re Santo Stefano. Se capitate poi in un periodo di festa la città si trasforma in una moltitudine di luci e di colori col Danubio a farla da padrone, solcato da barche d’ogni tipo.  E’ risaputo!! Il Danubio divide Buda e Pest, ma sia al di qua che al di là del fiume il tempo trascorre veloce talmente sono tante le cose da vedere!!!

Senza dubbio l’aggettivo scioccante lo posso dare “ a le scarpe sul Danubio”. Una fredda sera di Gennaio, nebbia, umidità che ti penetra le ossa come una lama….un clima che non può non ricordare l’episodio della seconda guerra mondiale cesellato in questo piccolo memoriale. Migliaia di vittime uccise sul Danubio a  a cui fu ordinato di togliersi le scarpe per essere freddati a bordo fiume in modo tale che i corpi cadessero in acqua e venissero poi portati via dalla corrente.

Basterebbe questo per capire quanto ha sofferto l’Ungheria, ma forse la esatta percezione del vero dolore di questa Nazione, passata attraverso sofferenze indicibili, la può dare il museo del Terrore; ovvero il luogo ove i dissidenti dei regimi nazista prima e sovietico poi venivano passati per le armi e torturati tra sofferenze allucinanti. Le loro foto campeggiano sia all’interno che lungo la fascia esterna del museo a simboleggiare la storia travagliata e insanguinata della giovane Repubblica Magiara.

  

Dai brividi profonde riflessioni di una visita sorprendente, a qualcos’altro di parallelo quanto irrinunciabile; la visita alla Sinagoga ebraica. Un edificio secondo solo alla Sinagoga di Gerusalemme, e fulcro del ghetto ebraico di Budapest durante la ultima guerra mondiale. Circa 2000 persone furono deportate  e il ricordo campeggia ancora nell’albero della vita e nel piccolo cimitero ebraico posti all’interno della sinagoga stessa.

    

Budapest tuttavia non è solo memoria storica di un popolo oppresso e , a torto, considerato “minore”. La città magiara è anche culla di bellezza  e imponenza che i suoi edifici reclamano. Il Castello, o Pallazzo Reale! Forse quanto di più fedele simboleggia la capitale magiara; distrutto e ricostruito un numero imprecisato di volte domina la città dall’alto della collina di Buda. All’interno del Castello (patrimonio Unesco dal 1987) ci sono la Galleria Nazionale, il Museo Storico e la Biblioteca Nazionale; ma soprattutto una passeggiata stupenda che culmina coi bastioni dei pescatori ed una vista mozzafiato .
Budapest offre moltissimo per chi ha voglia di conoscerla palmo a palmo, e ogni angolo è un insieme di sensazioni ed emozioni tutte diverse da vivere intensamente ed in toto; la capitale ungherese ha ben poco da invidiare  alle sue “consorelle” dell’Est Europeo. Qualcuno la definisce “la Parigi dell’Est”, qualcun altro una sorta di “Vienna in miniatura”; la verità è che Budapest è città da scoprire e da vivere. L’impatto è forte ma alla fine sembra di camminare in una fiaba, a ritroso nel tempo e immersi  in una atmosfera mistica e suggestiva dove gli ungheresi, forse fin troppo riservati, lasciano la loro Capitale al pubblico giudizio sicuri che dopo un primo assaggio non potrai che ritornare.

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