
Pesaro: tra cultura e molto d’altro
Pesaro
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E’ alquanto riduttivo parlare di Gioacchino Rossini, sommo rappresentante della pesaresità, quale musicista. Rossini in realtà è stato a suo modo un precursore che ha tracciato un preciso solco, dal quale hanno attinto altrettanto illustri successori tempo dopo. Gioacchino Rossini nasce a Pesaro, nello Stato Pontificio, il 29 Febbraio del 1792 da padre (Giuseppe Antonio Rossini) musicista e madre (Anna Guidarini) modista ma con buone doti canore.
Il giovane Rossini iniziò sin da bambino a dedicarsi alla musica ricevendo lezioni di canto, spinetta e corno (dal padre), prediligendo le composizioni di Mozart e Haydin tanto da essere soprannominato “Tedeschino”. La potenza della sua musica ottiene la definitiva consacrazione con “Otello”, “la Gazza Ladra” e “l’Italiana di Algeri” dove egli offre un tributo ben preciso alla musica lirica e soprattutto all’Italia di quegli anni.
Pesaro ha mantenuto intatta la memoria del Suo illustre concittadino restaurando nel 1988 la sua casa oggi divenuta importante tappa di coloro che amano la storia e soprattutto l’intensità di una musica lirica senza eguali.
1° giorno
Arrivo a Montecchio entro le ore 15 e sistemazione nelle camere assegnate; trasferimento libero in centro a Pesaro per la visita alla casa di Gioacchino Rossini collocata all’incrocio tra Via Rossini e Via Gavardini; non senza aver ammirato all’inizio di Via della Repubblica il Teatro intitolato proprio al compositore pesarese.
La casa rossiniana è un significativo esempio di edilizia urbana minore pesarese. Collocata all’incrocio tra via Rossini e via Gavardini e composta da quattro piani e un sotterraneo, è realizzata per fasi successive tra il XV e XVIII sec.; dotata di una pianta rettangolare allungata in cui è inserito un piccolo cortile interno quadrato, presenta tre assi di apertura sul fronte principale. Ad una prima fase costruttiva quattrocentesca, segue la sopraelevazione di due piani e il cambiamento della sequenza delle finestre; un terzo intervento, collocabile intorno ai primi decenni del ‘700, vede ricostruita interamente la facciata principale, variata l’altezza dei solai e trasformati gli interni.
La casa è dotata di audioguide e dal suo balcone durante le manifestazioni organizzate si esibiscono tenori nelle più conosciute arie rossiniane.
Tempo libero dedicato alla visita della città; in particolare consigliamo:
Fontana in Piazza del Popolo
La principale fontana pubblica della città fu eretta tra il 1588 ed il 1593 per iniziativa del duca Francesco Maria II della Rovere, in sostituzione di quella esistente sin dal XIV secolo in Piazzetta del Quarto, oggi Largo Mamiani.
Il roveresco “ornamento della Platea Magna”, detta la “Pupilla di Pesaro”, fu inaugurata il 13 luglio 1593, radicalmente ristrutturata tra il 1684 ed il 1685 dallo scultore romano Lorenzo Ottoni (1648-1736), distrutta dai tedeschi nell’agosto 1944 e infine ricostruita nel 1960, secondo l’antico modello dell’Ottoni e con il ripristino degli antichi frammenti recuperati.
Restaurata nel 1988 nell’ambito di un piano di interventi attuati dall’Amministrazione Comunale per il recupero e ripristino degli antichi frammenti recuperati.
Restaurata nel 1988 nell’ambito di un piano di interventi attuati dall’Amministrazione Comunale per il recupero e ripristino delle antiche fontane della città, la fontana, restituita ai suoi originari colori – il bianco della pietra d’Istria e il rosso del marmo veronese – è tornata come un tempo, a centralizzare lo spazio urbanistico e ad essere punto di riferimento e polo aggregativo, allora come oggi immagine emblematica della città di Pesaro.
Cattedrale di S. Terenzio
Assegnabile al V secolo, la cattedrale paleocristiana fu posta sin dall’origine all’interno del perimetro della Pesaro romana nella stessa sede in cui sorge l’attuale duomo. Inizialmente consacrata ad un santo di cui non si conosce l’identità, fu invece dedicata a San Terenzio in epoca medievale: nel 1447 le sue reliquie furono poste sotto l’altare maggiore. Nel 1865 l’edificio fu oggetto di un complesso progetto di ristrutturazione portato avanti dall’architetto Carducci e poté essere nuovamente consacrata solo nel 1903. Nel corso dei lavori fu riscoperto l’ampio pavimento musivo (vedi scheda) di 900 mq. ca. che si estendeva per tutta la chiesa e di cui fino ad allora si avevano poche notizie.
L’attuale fisionomia architettonica dell’edificio corrisponde a quella assunta dalla chiesa nel corso dei lavori ottocenteschi: l’interno presenta una pianta a croce latina suddivisa in tre navate scandite da pilastri che sorreggono un soffitto a cassettoni, con ampia cupola a crociera. L’esterno presenta invece una sovrapposizione di volumi diversi, corrispondenti all’ottagono della cupola e al semicilindro dell’abside e della torre campanaria con grandi aperture ad arco. La facciata medioevale (XIII sec.) lasciata integra ed inalterata, costituisce senza alcun dubbio per Pesaro l’unico esempio di architettura romanica.
Elementi artisticamente degni di nota sono i due leoni stilofori di epoca romanica: sculture databili al XII e XIII secolo che fiancheggiano il semplice portale ogivale, in pietra bianca, di origine trecentesca.
Si prosegue lungo la via della repubblica fino ad arrivare alla celebre “Palla di Pomodoro”, un simbolo della città di Pesaro, adagiata sull’acqua di una fontana che guarda il mare, e realizzata dall’omonimo scultore nel 1998. Al termine della visita rientro in Hotel con cena in ristorante caratteristico nelle immediate vicinanze della struttura.
2°giorno
Uno dei leit motiv di Pesaro è la sua “bicipolitania”; un intreccio di strade e percorsi che gli è valso anche un riconoscimento ufficiale. Ad oggi sono realizzati ben 92 Km di piste ciclabili, e di grande interesse naturalistico è il percorso lungo il fiume Foglia ; un itinerario di ben 3500mt. Con la bicicletta si può girare comodi per tuta la città e il suo circondario alla ricerca delle sue bellezze. Procedendo, ad esempio, per il suo centro storico a forma della classica struttura a croce romana ci si imbatte nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, un vero capolavoro d’arte come testimoniano i mosaici del pavimento. Nei pressi, imboccando una stretta viuzza giusto davanti alla Cattedrale, fa capolino Palazzo Mosca ovvero la residenza di una ricca famiglia di mercanti del 600 con forti radicamenti politici e culturali nell’area tanto che persino Napoleone Bonaparte vi soggiornò nel 1797, con i guadagni costruirono questo palazzo e la splendida Villa Caprile. Il Palazzo ospita i musei civici, la Pinacoteca e il museo della ceramica; all’esterno uno dei luoghi più fotografati e condivisi della intera regione Marche: la scenografica “parete dei libri”…una ennesima testimonianza di come il titolo di capitale della cultura non sia per nulla casuale per la cittadina marchigiana.
Quota base a persona……………………………………….
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